sabato 26 maggio 2012

IL BULLISMO...Parla l'esperto


Sempre più spesso si sente parlare di bullismo, un fenomeno dilagante che preoccupa molto genitori e docenti, impegnati in prima linea, nel processo educativo e formativo dei minori.
Episodi di aggressione verbale ma anche fisica e psicologica riempiono intere pagine di cronaca, presentando l’immagine di bambini e ragazzini predestinati alla delinquenza e alla devianza.
E’ proprio così, quali sono le cause reali che si nascondono dietro il fenomeno del bullismo? Dove vanno ricercate? Si può intervenire?
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Nicoletta Nacci, psicologa responsabile dello sportello d’ascolto presso il nostro Circolo.

Dottoressa Nacci ci parlerebbe del bullismo? Cos’è e quale fascia d’età interessa?
Il termine bullismo è la traduzione italiana dell’inglese “Bullying” e definisce comportamenti di prepotenza tra bambini e adolescenti, caratterizzati da oppressione fisica o psicologica, agiti in modo prolungato da una persona o da un gruppo nei confronti di una o più vittime.
Il bullismo copre prevalentemente un’età che va dai 7-8 anni ai 14-16 anni, va considerata, comunque, un’azione preventiva già dalla scuola dell’infanzia. Vorrei, inoltre, specificare che questo fenomeno coinvolge maschi e femmine.

Come distinguere il bullo dal monello?
Il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori che permettono di discriminare tale fenomeno da altre forme di comportamento aggressivo e dalle prepotenze, nonostante ci siano monelli che potrebbero diventare bulli. Le differenze sostanziali tra bullismo e monelleria vanno ricercate in alcuni elementi:
- intenzionalità: il comportamento aggressivo viene messo in atto volontariamente e consapevolmente;
- continuità nel tempo: il comportamento aggressivo viene messo in atto più volte e si ripete, quindi le azioni di prepotenza a danno della vittima, si verificano tutti i giorni o quasi;
-vulnerabilità della vittima: la vittima non riesce a difendersi dagli attacchi del bullo;
- asimmetria di potere: c’è una differenza di potere tra il bullo e la vittima.
In una normale situazione di litigio tra coetanei, inoltre, i due tendono a fermarsi nel momento in cui uno percepisce la debolezza dell’altro, per tornare poi, in buoni rapporti o allontanarsi.

Ci farebbe un ritratto del bullo e della vittima?
I bulli sono, in genere, bambini o ragazzi che si mostrano aggressivi verso i coetanei, verso gli insegnanti ed anche i genitori. Sono impulsivi, con un apparente ed elevato livello di autostima, incapaci di stabilire relazioni positive, hanno difficoltà a rispettare le regole.

 Il bullo è, in genere, un bambino o un ragazzo che si mostra aggressivo verso i coetanei, verso gli insegnanti ed anche i genitori. Indicatori del possibile bullo sono:
-prende in giro ripetutamente;
-rimprovera, intimidisce, minaccia, beffeggia;
-ha un forte bisogno di dominare;
-mette in ridicolo;
-prende a pugni, a calci, strattona;
-danneggia le cose che appartengono ad altri;
-è poco tollerante.
La vittima è, invece, una persona debole, timorosa e fragile che non è in grado di affermare se stessa, i suoi diritti e i suoi bisogni (assertività).

Le capita spesso di seguire problematiche legate al bullismo?
Mi è capitato spesso e, purtroppo, succede ancora, che mi venga chiesto di intervenire in situazioni di disagio di ragazzi vittime di bullismo. I principali sintomi che manifestano sono: mal di pancia, tristezza, rifiuto della scuola.

Perché questo problema è così diffuso? In passato esistevano i bulli?
Il fenomeno del bullismo è, quasi certamente, sempre esistito.
Oggi, fortunatamente, se ne parla e si affronta grazie alla maggiore attenzione verso i minori.

Che cosa consiglia a chi è vittima di atti di bullismo?
Innanzitutto, è fondamentale che i ragazzi trovino il coraggio di parlarne con le persone adulte significative: genitori, insegnanti …
E’ importante che raccontino i comportamenti prepotenti, che denuncino. Per un aiuto immediato è possibile rivolgersi alla Polizia di Stato (113).

Che cosa consiglia agli adulti?
Di non sottovalutare il problema, perché non si tratta di ragazzate. Spesso dietro atti di bullismo si nascondono vere e proprie azioni criminali (furti, estorsioni, vandalismi …).
Il fenomeno necessita del coinvolgimento attivo degli adulti i quali devono promuovere un’azione educativa comune nei contesti in cui operano, con interventi di contrasto e di prevenzione.
L’assenza effettiva degli adulti nei momenti in cui succedono episodi di bullismo, la convinzione che i conflitti tra ragazzi debbano essere risolti tra loro, il non preoccuparsi delle conseguenze di certe azioni, fanno sì che questo problema si diffonda .
Occorre creare condizioni sociali e relazionali in cui i ragazzi imparino a gestire conflitti attraverso modalità di collaborazione.

Francesca, Grazia, Laura

                   
                 





               Cosa puoi fare se sei vittima di bullismo
                 Non pensare di dover subire in silenzio
                
Parla con qualcuno, è difficile farcela da solo
                
Raccontare cosa ti succede non è fare la spia,
                    ma proteggere te stesso

 

INTERVISTA A CONFRONTO



Dott.ssa Anna Teresa Bellezza                                                                           Giulia Ciccarese
Dirigente del 2° Circolo Didattico                                                                      Alunna del 2° Circolo Didattico 
 Bitonto                                                                                                                   Bitonto                                                                                          









                                                                                                                  

o   Un bilancio di questi tre anni in questa scuola come dirigente?
Un bilancio sicuramente positivo.  Sono stati tre anni faticosi ma entusiasmanti: a me piace il lavoro.



o   Cosa pensa dei progetti P. O. N.?
I P. O. N. sono progetti realizzati grazie a fondi stanziati dalla Comunità Europea per sostenere lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione delle regioni del mezzogiorno.
Penso siano percorsi formativi molto importanti in quanto aiutano gli alunni nello sviluppo e nel consolidamento di particolari competenze. 

o   Secondo lei, perché i livelli di preparazione scolastica delle regioni meridionali risultano essere inferiori rispetto a quelli delle regioni settentrionali?
Le eccellenze, per fortuna, sono ben distribuite nel nord e nel sud dell’Italia. Certo, ci sono delle forti differenze socio- economiche che dividono un po’ il nostro Paese.
Credo, inoltre, che non ci siano grandi disparità rispetto alla formazione e alla preparazione, piuttosto, c’è un’organizzazione scolastica diversa.
Le scuole del sud sono strutturalmente diverse rispetto a quelle del nord.
Noi, ad esempio, abbiamo avuto nelle nostre scuole gli strumenti informatici da pochi anni e solo grazie ai progetti
 P. O. N.
A questo dato si aggiunge anche quello legato alla presenza di classi molto numerose e, di conseguenza, molto impegnative.

o   Ritiene significativi i dati emersi dalle Prove INVALSI?
Le Prove INVALSI servono a valutare il grado di preparazione degli alunni a livello nazionale. Sono importanti perché danno indicazioni sulla formazione, su punti di forza ed eventuali debolezze. E’ necessario, quindi, approcciarsi in modo corretto a queste prove.
Ritengo, comunque, che essendo prove oggettive, non tengano conto dell’unicità dell’alunno, dei disagi e dello svantaggio che influiscono sul processo di apprendimento.

o   Cosa pensa del nuovo assetto organizzativo che interesserà il 2° Circolo?
Penso che il nuovo assetto, con l’inclusione della scuola secondaria di primo grado A. De Renzio, garantirà la continuità didattica, educativa e metodologica tra i diversi gradi della scuola di base. Sono convinta che la vera
continuità si realizzi solo in un istituto comprensivo.

o   Cambierà il suo ruolo dopo la riorganizzazione della scuola?
Il ruolo sarà lo stesso, aumenterà il lavoro in quanto ci sarà un nuovo segmento scolastico da seguire e curare.



o   Come reputa l’utilizzo della tecnologia nelle attività didattiche?
Sicuramente in modo positivo. Oggi i ragazzi vivono nell’era informatica ed è giusto che la scuola si adegui.


o   Lei ha un profilo facebook?
Non ho il tempo per gestire un profilo facebook in quanto oltre a dirigere una scuola sono una mamma.


o   Ritiene che la scuola funzioni bene? Cosa farebbe se fosse ministro?
Se fossi ministro lotterei affinché alla scuola fossero assegnate più risorse per farla “funzionare meglio”.

o   Come considera gli insegnanti e tutti gli operatori del Circolo?
Il personale del 2 Circolo è altamente qualificato e preparato.


o   Che idea ha dei bambini di oggi?
I bambini di oggi vivono in una realtà complessa in cui è sempre più difficile crescere, di conseguenza, diventa centrale il ruolo della scuola.

o   Un bilancio di questi cinque anni nella scuola primaria?
Questi cinque anni, in questa scuola, sono stati molto belli, perché ho conosciuto bravissime insegnanti cui mi sono affezionata e amici con cui, ho stretto rapporti molto forti.



o   Hai mai partecipato a un progetto P. O. N.? Come è stato?
Ho partecipato al progetto P. O. N del "Grifo News". E' stato bellissimo perché ho conosciuto ottimi esperti, bravissimi tutor e ho ampliato le mie amicizie. Definirmi, inoltre, come "giornalista", mi ha spinto ad un impegno maggiore nelle scrittura, verso la quale mi sono sentita più motivata.

o   Pensi di essere meno preparato di un bambino che frequenta la scuola a Pavia?
  No, non lo penso.













 
o   Pensi che le Prove INVALSI siano uno strumento in grado di valutare la tua preparazione?
No, per me le Prove INVALSI non sono uno strumento in grado di valutare la mia preparazione che, certo, non può essere racchiusa in un test.






o   Hai saputo della nuova organizzazione scolastica?
Ne ho sentito parlare e mi dispiace che la scuola D. L. Milani sia stata staccata dalla Cassano.



 
 
o   Pensi che la formazione dei comprensivi migliorerà la tua vita scolastica?
Sì, perché l’insegnante potrà accompagnare l’alunno nel suo percorso formativo, rendendo meno traumatico il passaggio da un grado di scuola all’altro.





 
o   L’ utilizzo delle tecnologie informatiche ti aiuta nello studio?
Sì, mi aiuta molto. Quando affronto un argomento posso approfondire attraverso Internet e lo studio diventa più interessante.


o   Tu hai un profilo facebook?
No, non ho un profilo facebook perché non lo ritengo un Social Network sicuro, però,  è anche vero,  che ho un profilo Messenger.


 o   Ritieni che questa scuola funzioni bene?
Si, penso che questa sia un’ottima scuola e che funzioni bene.


 
o   Come consideri i tuoi insegnanti e i collaboratori scolastici?
I miei insegnanti e i collaboratori scolastici, li ritengo organizzati, collaborativi e sempre disponibili.

o   Cosa pensi degli adulti in genere?
Penso che gli adulti siano ricchi di problemi.